Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 28 marzo 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Non si può cavare sangue dalle rape, ma dalle barbabietole da zucchero si. L’emoglobina non è una proteina neuronica, ma l’importanza del sangue per la funzione cerebrale è tale che i neurobiologi non possono ignorarla. Nélida Leiva-Ericsson, lavorando alla sua tesi di dottorato all’Università di Lund in Svezia, ha scoperto l’emoglobina nella barbabietola da zucchero. Questo vegetale è solo l’ultimo di una serie che va dall’orzo al pomodoro nei quali è stata trovata emoglobina vegetale o leg-emoglobina. Non si conosce la sua funzione, si ipotizza il trasporto di NO nelle piante e si sa che è molto meno efficiente dell’emoglobina animale nel trasporto di ossigeno. Ma vi è un altro aspetto dell’emoglobina vegetale che interessa le neuroscienze: il suo sapore. All’Università di Stanford, in California, si sta sperimentando la sua introduzione in hamburger per vegetariani per conferire loro un sapore prossimo a quello di succulente bistecche.

 

Stimolazione wireless del cervello con nanoparticelle. Ritchie Chen e colleghi del MIT hanno sperimentato una “stimolazione senza fili” diretta a popolazioni neuroniche mirate, a scopo di ricerca e terapeutico. Il metodo si basa sull’impiego di particelle nanomagnetiche che interagiscono con TRPV1, ossia il recettore sensibile al calore della capsaicina, la molecola dolorifica che rende piccante il peperoncino. Solo i neuroni che esprimono TRPV1 sono selettivamente e temporaneamente attivati. Le nanoparticelle persistono per oltre un mese, consentendo una stimolazione protratta senza necessità di connettori e impianti introdotti chirurgicamente nel cervello. Il report, proposto online, sarà pubblicato su Science.

 

Scoperta di recente, la tossina ADTIQ favorisce il Parkinson. ADTIQ, una tossina recentemente identificata ed associata al diabete mellito, accresce il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Xie B. ed altri ricercatori della School of Life Sciences di Pechino, hanno dimostrato un’associazione della tossina con l’iperglicemia ed hanno rilevato l’induzione di morte cellulare nei neuroni dopaminergici da parte di ADTIQ, con un accresciuto rischio di sviluppare patologia caratterizzata da contrassegni molecolari e cellulari caratteristici della neurodegenerazione nigro-striatale umana [Biochem Biophys Res Commun. Epub ahead of print 3 Mar, 2015].

 

Scoperti nell’amigdala grandi neuroni che orchestrano le risposte a stimoli nocivi. Nell’amigdala vari tipi di neuroni inibitori rilascianti GABA cooperano per controllare l’attivazione delle cellule principali responsabili delle reazioni di paura e di altri comportamenti emotivi e cognitivi. Fra le cellule inibitorie, i neuroni intercalati sono implicati nell’espressione e nell’estinzione della memoria della paura. Bienvenu e colleghi hanno identificato e caratterizzato istochimicamente e fisiologicamente una nuova popolazione di cellule inibitorie intercalate di notevoli dimensioni (L-ITCc). Questi grandi neuroni rilascianti GABA sembrano agire come cellule coordinatrici (hub cells) nell’orchestrazione di una rete distribuita.

 

I neuroni specchio sono responsabili di sintomi della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Eisen e colleghi hanno pubblicato su Clinical Neurophysiology una rassegna che dimostra il ruolo del sistema dei neuroni specchio nella SLA e nella correlata demenza fronto-temporale. Si ricorda che nella SLA sono interessati sia i neuroni motori superiori (corticali), sia quelli inferiori (spinali). Nella scimmia i neuroni cortico-spinali avevano mostrato proprietà specchio, suggerendo gli studi che hanno portato a definire questa relazione. In precedenza, Eisen e colleghi avevano proposto una interpretazione della SLA come insufficienza di complessi funzionali interconnessi che hanno avuto origine in adattamenti fondamentali per l’evoluzione: una conseguenza è la perdita delle proiezioni cortico-spinali.

 

Psicosi insorte dopo i 50 anni possono mascherare una malattia neurodegenerativa. Nuovi casi confermano numerose evidenze del passato, mai chiaramente dimostrate fino a quando Sommerlad e colleghi hanno pubblicato sul British Medical Journal il caso di un uomo nella sesta decade di vita con allucinazioni uditive in seconda persona, deliri di grandezza e disturbi somatici. La MRI aveva evidenziato una perdita parieto-temporale asimmetrica di tessuto cerebrale, e l’analisi genetica ha rilevato un’alterazione del cromosoma 9, recentemente scoperta quale causa di demenza fronto-temporale familiare e malattia del motoneurone. Nell’anamnesi familiare del paziente vi erano casi di malattia del motoneurone e di perdita progressiva di facoltà cognitive. Questo caso esemplare suggerisce un’accurata indagine familiare e uno studio del cervello mediante MRI in ogni esordio psicotico che si verifichi oltre l’età media della vita.

 

Negli astrociti una causa di epilessia temporale umana. Bedner e colleghi hanno individuato nel disaccoppiamento degli astrociti, dovuto ad un fenotipo alterato, la causa di una forma di epilessia del lobo temporale mediale caratterizzata dalla presenza di sclerosi mesiale. La scoperta, che sarà pubblicata su Brain, indica un nuovo target per farmaci antiepilettici.

 

La responsabilità delle case farmaceutiche nei danni da testosterone. In anni recenti un enorme numero di uomini nel mondo, e in particolare negli USA, ha assunto testosterone per periodi protratti, talvolta in dosi elevate, con il rischio di effetti collaterali indesiderati o tossici anche sul cervello. Ad un’analisi medica rigorosa, il trattamento è risultato spesso erroneo, incongruo o superfluo, in relazione alle indicazioni scientificamente definite ed al rapporto rischi/benefici che deve essere considerato da ogni medico. Nayvin Gordon di Oakland in California, commentando un articolo di Carina Storrs su questo argomento, ridimensiona molto la responsabilità dei medici, spiegando che le case farmaceutiche hanno investito milioni di dollari nella propaganda diretta ai potenziali acquirenti dei farmaci a base di testosterone. La capillare e martellante pubblicità televisiva, associata alla possibilità di acquisto senza prescrizione medica, ha causato un boom del trattamento ormonale “fai da te”. Questa questione rimanda alle problematiche affrontate da Ludovica R. Poggi in “Capogiri da farmaci e pericoli da automedicazione” (v. “NOTE E NOTIZIE” 28-02-2015).

 

Le news parlano di “scoperta della fabbrica del dolore”, ma la realtà si legge nella nostra recensione (Note e Notizie 21-03-15 Insula dorsale fondamentale nel dolore umano). L’ennesimo esempio di come si possa rendere un cattivo servizio alla conoscenza di massa confezionando una notizia secondo i luoghi comuni cari a coloro che ignorano del tutto la fisiologia del sistema nervoso e l’argomento di cui si occupano, si è avuto di recente sul web. Queste persone - e sono molte perché, si sa, le notizie “rimbalzano” da un sito all’altro, ossia si copiano a vicenda o a catena in fretta e furia - non sanno che l’elaborazione del dolore ha elementi di complessa specificità a partire dai recettori periferici, passando per le cinque vie ascendenti al cervello e, soprattutto, per la rete encefalica di elaborazione che include il sempre dimenticato cervelletto, e perciò possono immaginare che esista una singola sede cerebrale che, addirittura, “fabbrichi il dolore”. Una visione nel perfetto stile dell’organologia ottocentesca alla quale sembra che molti giornalisti continuino ad ispirarsi, pur dedicandosi alla pubblicazione (beninteso, accuratamente distorta e deformata) di fatti della scienza. La frenologia e la sua versione hard chiamata organologia, quando non si sapeva nemmeno che il cervello è costituito da complesse reti di cellule dette neuroni, avevano immaginato che l’organo dell’intelletto e della coscienza fosse ripartito in compartimenti dedicati a ciascuna di ventisette funzioni, che includevano il gusto per le risse e i combattimenti, l’amore per la progenie, l’istinto di propagazione, lo spirito metafisico, la memoria verbale, l’orgoglio e l’amore per l’autorità, il talento poetico o la devozione, l’amore della gloria e così via.

Impietosi accostamenti parodistici a parte, non esistono scuse di “necessità di semplificazione”, perché nel modo più semplice e corretto si poteva dire, come è indicato nella nostra recensione, che, mentre le altre indispensabili aree della rete del dolore partecipano a varie altre funzioni, l’insula posteriore dorsale sembra essere esclusivamente dedicata a questo compito. Si poteva sottolineare che questo studio è stato suggerito - come si legge nel nostro testo - dal rilievo in precedenti ricerche di una regione omologa con queste proprietà negli animali.

Infine, non si può tacere che non esistono studi sull’insula posteriore dorsale umana tanto accurati da escludere la sua partecipazione ad altre funzioni. Anzi, tutto quanto si conosce della fisiologia corticale, suggerisce che prima o poi si scopriranno altri ruoli per questa regione cerebrale. Allora cosa faranno gli “spacciatori di notizie scientifiche”? Forse dovranno dichiarare chiusa la fabbrica di… sciocchezze! (Ludovica R. Poggi).

 

Anche Giovanni Rossi contro la mediatica “fabbrica del dolore”. Riceviamo e pubblichiamo un commento dal professor Rossi, nostro socio decano, che, dopo aver condiviso le considerazioni della dottoressa Poggi, ha osservato: “Anche il meno brillante degli studenti di una facoltà di medicina e chirurgia ai primi anni del corso di laurea, avrebbe potuto fornire una consulenza efficace ad impedire questo scempio informativo. Non si evince l’esistenza di meccanismi centrali e periferici nella genesi della sensazione del dolore. Chi ha redatto la notizia ignora il fatto che la produzione delle sensazioni dolorifiche avviene alla periferia e in nuclei ed aree sottocorticali, mentre la corteccia ha un complesso ruolo nella regolazione e nella definizione dei caratteri del dolore e nel loro emergere alla coscienza.

La stimolazione del cervello nel suo complesso, come ha ripetuto tante volte il presidente Perrella anche negli incontri didattici aperti al pubblico tenuti a Firenze presso il Caffè Storico Gilli, genera analgesia. Per fare meglio bastava semplicemente sapere qualche dato sul cambiamento epocale nel trattamento del dolore. Il passaggio dalle terapie chirurgiche, pur efficaci ma invasive e portatrici di esiti in ipoestesia, alle terapie farmacologiche basate sui meccanismi molecolari del dolore. Un esempio per tutti può essere quello delle nevralgie del trigemino. Nel secolo scorso per le gravi nevralgie del trigemino, con insopportabili algie facciali o dentarie, si praticava la resezione chirurgica del ganglio di Gasser con un intervento detto di “neurotomia retrogasseriana”, che determinava la completa scomparsa del dolore. Una cinquantina di anni fa, l’intervento chirurgico fu sostituito dall’iniezione alcolica del ganglio con uguali risultati: cos’è il ganglio di Gasser, una fabbrichetta minore del dolore? E sanno costoro che il controllo inibitorio analgesico del nucleo trigeminale caudale viene proprio dalla corteccia dell’insula oltre che da quelle somatosensoriali?

In conclusione, la rappresentazione e l’elaborazione del dolore è quanto di più complesso si possa immaginare nella fisiologia del sistema nervoso ed occorreranno ancora molti anni di ricerca per definire un profilo generale preciso del valore neurofisiologico di tutte le connessioni e le interazioni al livello molecolare, cellulare e di sistemi neuronici attualmente conosciute.” (Giovanni Rossi).

 

 

 

Notule

BM&L-28 marzo 2015

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